La vita, la morte e lo Stato. Appunti per il dopo Eluana

morte3io[1]C’è un aspetto fondamentale della questione, che Gianni Baget Bozzo identifica esattamente con queste parole: "Nel mondo dei media e della cultura, il sentimento popolare e cristiano è ormai espulso". Vero. Nell’ambiente intellettuale che conosco e frequento, tra pubblicitari, giornalisti, "operatori" vari nell’ambito editoriale, lo si annusa a pelle. Le opinioni preconfezionate su certi temi danno luogo a dialoghi già scritti in partenza, battuta per battuta. La posizione popolare e quella cristiana sono bollate in partenza come "medioevo". Difficile opporre argomenti. E così può accadere di sentire la stessa persona dire in una frase che la vita e la morte di Eluana sono questioni assolutamente private in cui nessuno deve mettere becco, e la frase dopo sostenere che il padre di Eluana ha fatto benissimo a fare del suo caso un caso pubblico. Ora, la contraddizione è evidente, ma la persona non se ne accorge nemmeno. Perché? E’ semplice. Perché in realtà si sta riferendo a due cose ben distinte. Quando dice che nessuno deve intervenire, si riferisce al Papa, al mondo cattolico, alle suorine, al giudizio istintivo, di pancia, della gente comune. Cioè, al nemico della sua posizione progressista. Invece, quando elogia la battaglia del padre di Eluana sta dicendo che serve una legge dello Stato che in qualche modo disciplini la morte delle persone. Cioè, l’eutanasia. Quindi, riassumendo: il Papa e le suorine stiano alla larga; lo Stato sia il benvenuto. Io sarò medievale, ma tutta sta voglia di burocrazia mi inquieta. Non quanto il dolore, non quanto la morte. Ma mi inquieta.

A chi si mette in cammino

In the middle of the night
I go walking in my sleep
From the mountains of faith
To the river so deep
I must be lookin’ for something
Something sacred I lost
But the river is wide
And it’s too hard to cross.

Nel cuore della notte / mi incammino nel sonno / dalle montagne della fede / a un fiume profondissimo / Devo essere in cerca di qualcosa / qualcosa di sacro che ho perso / ma il fiume è ampio / e troppo difficile da attraversare.

E’ l’inizio di una canzone di Billy Joel che ho sempre amato molto. L’uomo in cammino, il viandante. Parla di una ricerca sospesa tra il dubbio e la fede, tra la materia e il sogno, tra il corpo e l’anima, tra la terra e un possibile al di là. E’ piena di belle immagini e di simboli (il testo completo è qui). Tipo:

I know I’m searching for something
Something so undefined
That it can only be seen
By the eyes of the blind
In the middle of the night.

So che sono in cerca di qualcosa / qualcosa di così indefinito / che può essere visto / solo dagli occhi di un cieco / nel cuore della notte.

http://www.youtube.com/watch?v=uNS4pV9Pls0

Ho firmato per Eluana

Mi hanno preso in un momento di debolezza? Può essere. Comunque stamattina camminavo in via Torino e mi si avvicina questa brava ragazza dalla faccia pulita. Mi dice: "Buongiorno, vuole fare qualcosa per Eluana?" E io subito penso ai soliti radicali che vogliono l’eutanasia. Ai soliti Umberto Eco che strillano allo sfascio della costituzione perché Berlusconi porta avanti un decreto legge per salvare una vita. Già mi preparo a scansarla, come faccio con quelli di Greenpeace e con animalisti vari (ma che mi fermate a fare, non lo leggete il mio blog??). E invece no. Questa brava ragazza di CL rappresenta chi non vuole l’eutanasia. E chi pensa che il decreto di Berlusconi sia perfettamente legittimo. (Tra parentesi, anche il Pd pensa che sia legittimo, e infatti ha lasciato libertà di coscienza ai suoi deputati. Se fosse davvero così incostituzionale, così fascista, non lascerebbe i suoi deputati liberi di scegliere. No? Vedi blog di Rocca in proposito (qui). Chiusa parentesi). Allora penso anche al buon vecchio Andreotti, di cui sto leggendo l’interessante biografia. Ieri al Corriere Giulio dichiarava: "Quella legge non fa male a nessuno". Nemmeno alla costituzione. E ancora: "Come dicono i medici? Primum non nocere, per prima cosa non nuocere". Primum non nocere. Secundum, firmare. E allora firmo.

Eluana e la Dc

La Dc, che non era in stato terminale, venne terminata a suon di sentenze di tribunale. La povera Eluana, che non è in stato terminale, subirà forse la stessa sorte. E il parlamento italiano? Il parlamento italiano non è in stato terminale.

Carne da cannone

trinceaFilosofeggio. Mi aiuta a prendere le distanze dal disagio.
I lavori di "concetto" – come si diceva degli impiegati qualche decennio fa – implicano frustrazioni difficilmente immaginabili, dure da sopportare.
Mi astraggo immaginando uno scenario da prima guerra mondiale visto molto dall’alto.
Il campo di battaglia è occupato da una quantità enorme di materiale meccanico e di materiale umano. Niente cavalli, niente cavalieri. Niente singoli, niente duelli. Solo masse umane indistinte, ferme o in movimento. E masse d’acciaio che cozzano l’una contro l’altra.
In qualche modo, questa orripilante vittoria del numero sull’uomo, della macchina sulla creatività, ha un precedente lontano nel pensiero di Cartesio. Con lui, la quantità si avvia a diventare una grandezza indipendente, destinata a soverchiare la qualità.
Il mio attuale disagio ha dei padri illustri. Io comunque preferirei l’agio, e va bene anche se orfano.