Per i due partiti maggiori, PD e PDL, si preannuncia un'estate e un autunno all'insegna di feroci azioni giudiziarie, e quindi manette, forconi, monetine, e tutti quegli aggeggi che certificano la superiore integrità morale di chi li agita con la dovuta indignazione. Questo significa che noi poveri osservatori ci dovremo sorbire la solita robaccia: accuse roboanti, indagini zoppicanti, inviti a dimettersi… Con una variante di non poco conto, però: siccome le azioni giudiziarie saranno bipartisan, cioè ce n'è per tutti, PD E PDL, anche le richieste di dimissioni saranno reciproche, dando una scossa di originalità al dibattito parlamentare, con esilaranti siparietti del tipo:
dimettiti!
no dimettiti tu!
no prima tu!
e chi me lo dice che poi tu ti dimetti?
il mio superiore senso etico.
ma non farmi ridere!
non farmi ridere tu!
insisto!
insisto di più!
Dopo questa fase, arriverà quella in cui finalmente PD e PDL cominceranno a fare quadrato per difendersi dalle invasioni indebite della magistratura. Da questo punto di vista, la reazione di Bersani agli ultimi fatti giudiziari è ancora decisamente insufficiente, ma forse è almeno un primo, pallido inizio (qui). Si comincia con l'insofferenza per le macchine che propagano il fango, i giornali, e il passo successivo sono le macchine che quel fango lo producono, i magistrati. A quel punto, finalmente, il Pd si svincolerà dalla "subalternità" (copyright Giuliano Ferrara) ai magistrati militanti e sarà pronto per avventurarsi su un terreno a lui sconosciuto: la politica. E così, finalmente, la tendenza della nostra classe politica ad autodistruggersi a causa di interessi di parte comincerà a perdere sempre di più la virulenza che ha avuto da Mani pulite in poi.
Ma torniamo a Bersani. Lo svincolamento del PD dalla "subalternità" ai magistrati, oggi come oggi, è praticamente impossibile: mezzo partito insorgerebbe. Eppure, non disperiamo. A favore di questa resipiscenza gioca la previsione che la lista degli indagati si allungherà (Unipol, Alberto Tedesco, Penati, la cricca Penati: tutta gente moooolto vicina a Bersani, e qualcuno lo ha già notato. Quindi siamo a un passo dal Bersani non poteva non sapere. E le Coop? Ci sarà pure un magistrato che prima o poi vorrà indagare sulle onestissime Coop!!). Il giorno che questa lista sarà abbastanza lunga, per il PD ci saranno solo due alternative: o chiudere bottega per manifesta parità morale con il PDL, o si ricomincia a fare politica. A quel punto, il senso etico dei politici del PD li spingerà senza dubbio a voler continuare a prodigarsi per il bene dell'Italia, e quindi sceglieranno la seconda. Incassando, così, la totale solidarietà di Berlusconi, che di certo non si tirerà indietro (e allora sarà interessante vedere che cosa gli chiederà in cambio). Insomma, forse non sono troppo lontani i tempi in cui Bersani abbraccerà in lacrime le ginocchia di Berlusconi e gli dirà:
Silviuccio, amico mio, fratello mio! Ti ricordi quando salvasti il mio Alberto Tedesco al Senato? Ecco, ora ti voglio restituire il favore. Non dirmi di no, ti prego. Berlusconi, ti imploro! Berlusconi, ti voglio bene!