A settembre, la procura di Napoli ha intercettato le telefonate tra l'ufficio stampa della Confindustria e il vicedirettore del Giornale, Nicola Porro. I contenuti di quelle telefonate hanno allarmato la suddetta procura, che ha convocato la presidentessa della suddetta Confindustria. La quale, sentito l'allarme dei procuratori, si è a sua volta allarmata. Immediatamente, il suo allarme è stato accolto e rilanciato dalle solite buone coscienze democratiche, perennemente allarmate perché incrollabilmente democratiche. Poi, però, è successo qualcos'altro. Malgrado il dilagare degli allarmi, quelli del Giornale non sono arretrati di un passo, anzi hanno reagito togliendo ogni consistenza ai suddetti allarmi. Ma soprattutto hanno chiesto per che cosa fosse sotto inchiesta l'ufficio stampa di Confindustria. A questo punto la procura di Napoli ha smentito che l'ufficio stampa di Confindustria fosse sotto inchiesta. Ohibò. Nemmeno il giornalista del Giornale è sotto inchiesta. Ohibò. Ma allora, visto che nessuno è sotto inchiesta, perché sono stati intercettati? Non sarà che, oggi come oggi, una bella intercettazione non si nega a nessuno?
Un giorno in procura
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se non la smetti subito marito ci intercettano pura a noi
mi sa che c'hai ragione, moglie.meglio che non mi mandi più sms con le cose da comprare al super, perché se no quando leggono "prodotti per il water" potrebbero pensare che sia una sottile metafora presa dalla fisiologia organica, con cui mi riferisco a loro.
…e i Pivvuttì sono compresi nell'ambito delle intercettazioni? Ne ho uno per te, Vincenzì, leggilo e dallo alle fiamme!
ma sì dai, la procura ha tirato su il telefono ed involontariamente ha intercettato la conversazione, che sarà mai.E' il duplex il problema, il duplex.
sempre leftheleft.
leftheleft, pare che, per risparmiare, abbiano approfittato di uno stock di duplex di seconda mano, senza accorgersi di una scritta un po' scolorita impressa sul legno delle casse: DDR.